Copertina de “Il libro della terza classe elementare”. La Libreria dello Stato (perchè i libri di scuola li faceva e li imponeva lo Stato). Anno 1942, XX (ventesimo) dell’era fascista.
Ad uso e consumo dei revisionisti dell’ultima ora, molti dei quali, ahimè, c’erano: libro e moschetto, il moschetto per capire dove si sarebbe andati a parare e nella cartella i libri. Pochi e tutti come questo.
Per pietà verso chi legge emmepix cita soltanto un brano del libro: “(…) dopo la vittoria l’Italia attraversò un brutto periodo. (…) Allora Benito Mussolini – l’uomo inviato da Dio – pensò di salvare la Patria dal pericolo comunista. Il 23 marzo 1919, in piazza S.Sepolcro, a Milano, chiamò intorno a sè un gruppo di audaci – quasi tutti reduci di guerra- e fondò i Fasci di Combattimento. (…) Dopo tre anni di aspra e sanguinosa lotta, Benito Mussolini, il 28 ottobre 1922, alla testa delle sue legioni di Camicie Nere, marciò su Roma, portando alla Maestà del Re l’Italia di Vittorio Veneto, purificata dal sangue generoso sparso dai martiri fasciti.”
Il brano mi ricorda uno dei nostri tempi che, “unto dal Signore”, pensò di salvare la Patria dal pericolo comunista. E scese in campo. Il suo gruppo di audaci era formato da Dell’Utri, Previti, Schifani, ecc. Per quanto riguarda il moschetto si è limitato ad una partecipazione alla guerra in Iraq. I libri li ha sostituiti con le sue TV.